Cosa Sono i Prestiti Vitalizi

Nonostante esista in Gran Bretagna dal lontano 1999, il prestito vitalizio ipotecario in Italia è stato introdotto solo nel 2005 con la legge 248/05.
La peculiarità di questa forma di prestito prevede la mancanza di un piano di ammortamento e di restituzione della somma ricevuta in prestito né degli interessi che vengono maturati da parte del richiedente, fatta eccezione della circostanza nella quale lo stesso decida volontariamente di procedere alla restituzione.

Tale mancanza viene compensata con la sottoscrizione di un’ipoteca di primo grado su un immobile di proprietà del richiedente.
Il prestito vitalizio ipotecario prevede che a restituire la somma ricevuta in prestito insieme agli interessi e alle spese accessorie capitalizzate dal richiedente siano i suoi eredi; essi infatti devono restituire l’intera cifra in una soluzione unica entro un anno dalla scomparsa del richiedente, entrando in possesso dell’immobile ipotecato.

In alternativa possono vendere l’immobile, saldando il debito e trattenendosi la parte aggiuntiva ricavata dalla vendita per sé.
Se gli eredi preferiscono non rispondere al debito, l’istituto di credito fa valere l’ipoteca e può procedere alla vendita dell’immobile, estingue il debito, restituendo agli eredi la differenza, se dalla vendita si ricava una somma maggiore del debito da estinguere.

D’altra parte, include diverse tutele per gli eredi: se viene deciso di vendere l’immobile e il ricavato è inferiore al debito , gli eredi non saranno obbligati a far fronte alla differenza e l’istituto di credito tratterrà semplicemente l’intero importo della vendita.

L’importo di liquidità che si può richiedere a fronte di un prestito vitalizio ipotecario va di pari passo al valore dell’immobile ipotecato: esso varia dal 15% al 50% del suo valore che viene determinato attraverso la perizia di un tecnico.

Un altro fattore che incide sulla somma che si riesce a ottenere in prestito è l’età del richiedente: più sarà alta e maggiore sarà la liquidità che si potrà richiedere. L’età minima per poter accedere a un prestito vitalizio ipotecario è stata stabilita a 65 anni.

Gli altri requisiti richiesti per accedere a questa tipologia di prestiti per pensionati, sono la proprietà di un immobile, il cui valore sia superiore ai 70mila euro e che sia libero da vincoli finanziari come altre ipoteche o pignoramento immobiliare.

La liquidità che si riceve a fronte della stipula di un finanziamento tramite il prestito vitalizio ipotecario non è vincolata a precise destinazioni e può essere utilizzata dal ricevente nei modi più utili, dall’affrontare tranquillamente la quotidianità, a un viaggio, all’acquisto di un servizio o di un bene, etc.

Il vincolo dell’ipoteca chiaramente limita la libertà di azione del proprietario sul proprio immobile che non potrà quindi essere modificato né venduto né affittato e deve essere mantenuto in buone condizioni.

Cosa Sono i Prestiti Finalizzati

I prestiti finalizzati sono diventati una vera e propria forma di pagamento di beni e servizi, grazie alla quale è possibile dilazionare il pagamento di quanto viene acquistato.
Di solito questa tipologia di finanziamenti viene richiesta per l’acquisto di elettrodomestici, automobili, arredamento, viaggi o mobili.

La società finanziaria che concede il prestito finalizzato paga di fatto il bene acquisito , per tanto non è il richiedente a ricevere l’importo del prestito ma il proprietario del negozio nel quale avviene l’acquisto. In questo modo il titolare del prestito può ritirare immediatamente il bene in questione ma pagarlo attraverso rate mensili.

Nei prestiti finalizzati a differenza dei prestiti non finalizzati, gli attori finanziari sono tre
– Il venditore, con cui il richiedente stipula il contratto di acquisto del bene o del servizio
– Il richiedente, che acquista il bene e contrae il debito per far fronte al suo pagamento
– La società finanziaria, con la quale il richiedente stipula il contratto di finanziamento per l’acquisto del bene.

Secondo questo schema, come abbiamo già accennato, il beneficiario del prestito non è il richiedente, ma il venditore, chiaramente convenzionato con la società finanziaria che eroga il finanziamento. La somma che viene rilasciata quindi ha come unica destinazione l’acquisto di quel determinato bene, presente nel contratto di prestito, e non può essere in alcun modo svincolata da questa finalità. Da qui il nome di prestito finalizzato.
Il vantaggio più grande del prestito finalizzato consiste nella rapidità e nella facilità con la quale si può accedere: la pratica di accensione di questo genere di finanziamento infatti avviene direttamente in fase di vendita del bene o del servizio che si intende acquistare. Inoltre, i tassi d’interesse sono molto vantaggiosi.
D’altra parte però, questi prestiti hanno lo svantaggio di non dare disponibilità al richiedente dell’importo erogato in quanto è limitato, unica e esclusivamente, al prodotto stabilito in ambito contrattuale.

Come Funziona il Prestito Ristrutturazione

Negli ultimi anni la richiesta di prestiti per ristrutturazioni ha avuto una vera impennata. Le crisi finanziarie e la relativa ridotta disponibilità di liquidità, induce molti ad optare per la conservazione di un immobile esistente e abitato o per l’ammodernamento di case di proprietà. In questi casi il ricorso ad una qualche forma di finanziamento è quasi sempre necessaria, pur trattandosi, nella maggior parte dei casi, di somme decisamente inferiori a quelle indispensabili per l’acquisto di una nuova casa.

Per coloro che necessitano di denaro al fine di effettuare delle ristrutturazioni, esistono delle soluzioni apposite chiamate appunto Prestito Ristrutturazione.
Tra i Prestiti per la ristrutturazione sono diversi sono gli Istituti di Credito che concedono questo genere di finanziamento. Proviamo a dettagliare le offerte più interessanti.

Unicredit, per esempio, offre prestiti per ristrutturazione per una somma pari all’ 80% dell’importo dei lavori (comunque nel limite del 50% del valore dell’immobile) e con la possibilità di scegliere tra tasso fisso o variabile. La durata del prestito va da 5 a 25 anni ed è regolato da rimborsi mensili. L’importo minimo è fissato in 30.000 euro e l’immobile viene utilizzato a garanzia della restituzione della somma concessa. La determinazione del tasso di interesse è un Euribor a tre mesi con possibili maggiorazioni dello spread in base alle caratteristiche del cliente. Bisogna comunque sostenere altre spese, di natura non bancaria, come la perizia dell’immobile e le spese notarili. Anche l’assicurazione incendio/scoppio sull’immobile è obbligatoria ed è oggetto di garanzia ipotecaria. L’estinzione anticipata, sia parziale che totale, è sempre possibile e non comporta nessun onere. La variabilità del panorama finanziario, naturalmente, impone cautela nel dire quali saranno i tassi effettivamente applicati ma è possibile chiedere alla banca un preventivo per capire a che genere di debito si andrà incontro.

Anche BNL offre varie opportunità per richiedere un Prestito Ristrutturazione. La Banca Nazionale del Lavoro concede mutui per un importo complessivo pari all’80% del valore dell’immobile e può prevedere un tempo di rimborso fino a 40 anni. Anche nel caso di BNL si può scegliere tra tasso fisso o variabile. Comunque l’idea portante dei prodotti offerti è quella di una rata equiparabile a un affitto, non a caso uno dei prodotti di punta di questa banca, si chiama proprio Mutuo Affitto. Questo genere di mutuo è a tasso fisso con rate di rimborso crescenti, particolarmente indicato per chi vuol partire con rate poco impegnative e, appunto, farle crescere nel tempo. Dello stesso genere anche quello a tasso variabile, che però prevede un piano di rimborso con incrementi quinquennali.

I più consigliabili sono quello a rate iniziali leggere, che permette di partire con rate di piccoli importi che man mado vanno ad aumentare nel tempo, e quella rate flessibili che permette di scegliere secondo le proprie esigenze in quali modalità rimborsare l’ istituto di credito.

La banca Monte Paschi di Siena offre anch’essa una vasta gamma di soluzioni tra cui anche quella dedicata alle giovani coppie. Come per le banche citate in precedenza, MPS offre l’ opportunità di scegliere tra un tasso fisso o variabile ma il prodotto indicato per esigenze di ristrutturazione si chiama Tuttofare Casa. I vincoli imposti da questo genere di prestito sono due: la somma richiesta, che non può essere superiore a 60.000 euro; i tempi di restituzione, che non possono superare i 10 anni. Il finanziamento oltre che per ristrutturazioni ordinarie è richiedibile anche per lavorazioni straordinarie.

Il finanziamento per ristrutturazione prevede la presentazione – oltre che della normale documentazione per accedere al credito – delle fatture relative al lavoro realizzato o, comunque, il preventivo in fase di definizione del credito.
A questi documenti vanno ad aggiungersi quelli relativi alle autorizzazioni per l’ esecuzione, il documento d’ identità del richiedente e, naturalmente, la certificazione del reddito, documentata con l’ausilio di busta paga, cud o dichiarazione dei redditi.

Di solito il Prestito per la ristrutturazione è più conveniente rispetto al prestito personale, soprattutto quando l’ importo supera la cifra di 30 mila euro ma, attualmente, l’indirizzo condiviso dagli istituti di credito, è quello di farlo rientrare in offerte più generiche, quindi soggette a trattamenti più vicini alla forma del prestito personale che a quella del mutuo per acquisto abitazione. E’ evidente che questo genere di prodotto è offerto da molte altre banche e che i tre esempi riportati hanno il solo scopo di chiarire alcune differenze di base, sia relativamente alle forme di restituzione che alle cifre accordate. Queste ultime, infatti, variano a seconda che la banca accordi il prestito con un valore percentuale definito sulla somma necessaria ai lavori o, come si è visto, sul valore dell’immobile. E’ chiaro che in questo secondo caso si può aspirare ad ottenere una somma più consistente proprio perchè determinata non già dalla quota riportata in preventivo ma dalla perizia di valutazione dell’immobile.

Un’altra cosa importante e non marginale, è il fatto che iprestiti destinati alle ristrutturazioni godono di alcyne agevolazioni fiscali. Ad oggi, per, esempio, sussiste l’applicazione dell’IVA al 10% invece che al 20. Questo nel caso si tratti di un’abitazione privata; inoltre, se si tratta di prima casa, gli interessi sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi.

Come Aprire Conto Deposito all’Estero

L’apertura di conti deposito esteri per chi risiede in Italia è una possibilità che può essere valutata con attenzione, in considerazione del fatto che l’attuale offerta di conti deposito si estende oltre i confini italiani.

Le grandi banche nazionali, avendo rilevanti partecipazioni in banche estere, possono offrire ai propri clienti i conti deposito in euro delle banche estere controllate, caratterizzati per condizioni di tasso particolarmente vantaggiose.
In questa ipotesi, inoltre, il conto deposito estero presenterà i seguenti vantaggi:

Nessun rischio di cambio: essendo un conto deposito in euro
Ottimi rendimenti: tassi che normalmente superano il 3% netto
Garanzia europea: copertura di 100.000 euro per depositante, garantita dal F.I.T.D. (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi)
Aspetto fiscale
Segnalazioni banca italiana

Chi decide di aprire un conto deposito all’estero deve fare i conti con l’Agenzia delle Entrate che, con la circolare n. 45/E del 13/09/2010, ha precisato che sarà compito della banca italiana fare le segnalazioni antiriciclaggio e valutarie, nel momento in cui effettuerà i versamenti all’estero per conto del cliente intestatario del conto.

Dichiarazione dei redditi

Il titolare del conto deposito estero (quindi ad esempio un conto deposito tedesco o inglese) deve indicare nel quadro RW del modello Unico l’importo dei depositi trasferiti all’estero e il saldo del conto a fine anno, se superiore a 10.000,00 euro.
Allo stesso modo, il contribuente dovrà segnalare il trasferimento dall’estero all’Italia di importi superiori a 10.000,00 euro.

Tassazione interessi
La ritenuta fiscale sugli interessi maturati all’estero è la stessa di quella italiana, dunque, oggi è necessario indicare nel quadro RM del modello Unico il 20%.

Purtroppo molte volte gli investitori non hanno informazioni dettagliate sui costi reali di questi prodotti che inevitabilmente vanno a depauperare i possibili profitti a scadenza, investendo così in modo errato.

Come Lavorare da Casa

Una delle ultime mode in termini di lavoro è quella del lavoro da casa: sempre più spesso consultando gli annunci di lavoro è facile imbattersi in aziende che offrono la possibilità di lavorare direttamente da casa. Ma come fare e quali tipologie di lavoro svolgere?

Innanzitutto il primo limite al lavoro da casa è dettato dalla sfiducia che nutrono le persone nei confronti della qualità e della serietà di tale occupazione: spesso infatti si tende a generalizzare e classificare le offerte di lavoro come non veritiere né gratificanti, soprattutto per quanto riguarda i tanto millantati guadagni facili.

Per questo motivo la diffusione del lavoro da casa stenta ad affermarsi, anche se è in crescita grazie a coloro che sfruttano tali occasioni come secondo lavoro, per guadagnare qualche soldo extra.

Ma quali sono le tipologie di lavoro che possono essere svolte da casa?

Traduzione testi: molti studenti, laureati o anche persone madrelingua, che vivono fuori dal paese di nascita, si dedicano sempre di più a tale attività. E’ necessario iscriversi a siti specialistici o navigare in qualche forum sul web per scoprire centinaia di offerte per traduttori. Il secondo passo è informarsi sui prezzi richiesti da altri traduttori per poter poi fissare compensi competitivi. Anche se a prima vista può apparire un lavoro “semplice e poco impegnativo” occorre una buona preparazione.

Marketing Online: tutti sappiamo quanto sia importante fare marketing per vendere un prodotto e tutti conosciamo le potenzialità del web per ampliare la diffusione di un messaggio. Basta un pc, una connessione internet e il gioco è fatto. Esistono già molti siti online che offrono programmi di affiliazione interessanti e che ti permettono di ottenere buone commissioni per la vendita.

Telelavoro: categoria molto ampia, che varia dal teleselling, ovvero la vendita vera e propria di prodotti e servizi via telefono, al telemarketing, ovvero la pubblicità di servizi, prodotti o offerte particolari. Nel caso del telemarketing lo scopo non è tanto la vendita, ma la conoscenza di un prodotto e la possibilità di fissare un incontro diretto con il potenziale cliente presso gli uffici commerciali dell’azienda.

Segreteria: esistono molti compiti che le aziende delegano a segretarie part time a domicilio, perlopiù riguardanti lavori ripetitivi e di routine, ma comunque necessari per una ottima organizzazione aziendale. Può capitare dunque di ricevere proposte per riorganizzare rubriche telefoniche e indirizzi di clienti, per controllare determinati dati, per organizzare in un particolare ordine le fatturazioni o, più semplicemente, per scrivere lettere e documentazioni ufficiali.

Confezionamento: anche se ormai è sempre più difficile trovare tali offerte, sono pur sempre ricercate figure professionali che possano confezionare piccoli oggetti di vario genere, un po’ come accadeva con le nostre bisnonne che si offrivano di ricamare calzini per neonati o simili.

Scrittura Articoli: con la diffusione del web sono sempre di più le persone e le aziende che cercano di guadagnare online. Ogni azienda lancia molti progetti e blog contemporaneamente e per mantenerli aggiornati è costretta a ricercare copywriter e persone in grado di scrivere articoli: la remunerazione può avvenire in vari modi, da un fisso mensile, ad un “tot” ogni articolo, fino a percentuali ulteriori di guadagno grazie a forme di pubblicità online. Di solito è possibile regolarizzare fiscalmente l’attività tramite la prestazione occasionale.

Consulenze: alcune aziende si dedicano a consulenze, perciò come ben puoi intuire, possono decidere di affidarsi a persone che lavorano da casa per svolgere questa tipologia di lavoro. In tal modo l’azienda riesce a risparmiare i costi legati a eventuali mobili e scrivanie e può limitarsi a fornire fax, computer portatile, stampante e telefono al proprio collaboratore.

Molto interessante.