egli ultimi mesi i rendimenti dei titoli di Stato, ed in particolare dei Buoni Ordinari del Tesoro (Bot), sono diventati sempre meno appetibili, con la conseguenza che il piccolo risparmiatore ha ottenuto una remunerazione sempre più bassa dai propri risparmi. Attualmente i Bot rendono al lordo meno dell’1%, il che significa che un piccolo risparmiatore che ha, ad esempio, 10 mila euro, tra commissioni e prelievo fiscale, guadagna in dodici mesi circa 50 euro di interessi! Allo stesso modo i libretti di risparmio postale ed i buoni fruttiferi rendono tanto quanto, se non di meno, ragion per cui il piccolo risparmiatore o si accontenta di guadagni irrisori dai propri risparmi, oppure è costretto ad assumersi un rischio più elevato. In passato, i conti di deposito remunerati offerti dalle banche presentavano rendimenti netti interessanti, ma adesso, a parte il periodo di promozione, il tasso base netto offerto è un po’ più alto di quello dei Bot ma a conti fatti si tratta di guadagnare, sui “nostri” 10 mila euro da investire, solo una manciata di euro in più all’anno.
Occorre poi fare attenzione alla differenza tra tasso lordo, tasso netto e prelievo fiscale: un Bot che rende l’1%, tolto il 12,5% di tassazione, rende al netto lo 0,875%, mentre un conto di deposito remunerato con lo stesso tasso lordo non rende lo 0,875%, ma lo 0,73% in virtù del fatto che il prelievo fiscale è al 27%. Di conseguenza, il risparmiatore che vuole ottenere rendimenti più elevati è “costretto” a scegliere altri prodotti e strumenti finanziari, ma l’attenzione e la prudenza in merito non sono mai troppe. La crisi a conti fatti non ha fermato la creazione di strumenti finanziari strutturati di difficile comprensione per chi non ha un’adeguata educazione finanziaria, ragion per cui, anche a seguito della messa a punto di prospetti e note informative scritte con un linguaggio non perfettamente orientato alla semplicità ed alla trasparenza, il piccolo risparmiatore rischia di sottoscrivere un prodotto i cui rischi poi vengono “scoperti” passo passo non appena affiorano le perdite. Di conseguenza, vi invito a tenere gli occhi ben aperti, e di sottoscrivere i prodotti finanziari non solo dopo aver letto e compreso il prospetto informativo, ma anche dopo essersi magari consultati con un soggetto indipendente, esterno alla banca e al di sopra delle parti, che ne sappia più di voi.