Molti trading systems si basano sui movimenti ciclici del prezzo, che, come sappiamo dall’analisi tecnica, sono spesso elementari e si verificano con frequenza. I ritracciamenti sono il fulcro del famoso strumento Fibonacci (i ritracciamenti di Fibonacci) e sono usati correntemente come idea di partenza per molti sistemi di trading. Facciamo allora entrare in gioco i punti pivot (PP) e vediamo se è possibile fare trading su di essi.
Facendo del backtest si potrà osservare che, specie per le valute più volatili, il prezzo ritraccia molto spesso tra una candela e la successiva: ovvero se alla candela “n” positiva il prezzo è “x”, alla successiva candela le probabilità che il prezzo sia “x”-”y” sono piuttosto alte, e viceversa per la prima candela negativa. Si può anche fare un’affermazione più ardua, stavolta sostenuta da un grafico, secondo la quale molto spesso il prezzo, ritracciando, tocca 1/3 della dimensione della
candela precedente.
L’affermazione è particolarmente vera con time frames elevati, da 4 ore in su. Questo significa che il pivot point di una candela, verrà toccato molto probabilmente dalla candela successiva: siamo arrivati quindi al succo del sistema di trading in esame.
Il puntino rosso che nella maggior parte dei casi si trova al centro delle candele è il punto pivot della candela precedente: in ben 15 casi su 23 il prezzo ha toccato il punto pivot della candela precedente! Solo in 8 casi su 23
non lo ha fatto..
Così il trading system sarà semplicissimo: basterà aprire una posizione del senso inverso della candela attuale, non appena la candela si chiude, per avere un sistema ad alto coefficiente di riuscita. Di certo non avremo operazioni con grandi take-profit, ma almeno un sistema piuttosto solido di trading, magari da abbinare ad un sistema per sfruttare movimenti più ampi. Il calcolo dei pivot points è semplicissimo e ci sono anche molti strumenti automatici nel web che lo fanno per noi.
La formula è : (prezzo massimo + prezzo minimo + prezzo di chiusura) :3. Chiaramente questo uso dei punti pivot è puramente operativo e non ha niente a che vedere con l’uso standard per valutare supporti e resistenze. Sicuramente un metodo da testare e tenere nel cassetto.