Negli ultimi anni la richiesta di prestiti per ristrutturazioni ha avuto una vera impennata. Le crisi finanziarie e la relativa ridotta disponibilità di liquidità, induce molti ad optare per la conservazione di un immobile esistente e abitato o per l’ammodernamento di case di proprietà. In questi casi il ricorso ad una qualche forma di finanziamento è quasi sempre necessaria, pur trattandosi, nella maggior parte dei casi, di somme decisamente inferiori a quelle indispensabili per l’acquisto di una nuova casa.
Per coloro che necessitano di denaro al fine di effettuare delle ristrutturazioni, esistono delle soluzioni apposite chiamate appunto Prestito Ristrutturazione.
Tra i Prestiti per la ristrutturazione sono diversi sono gli Istituti di Credito che concedono questo genere di finanziamento. Proviamo a dettagliare le offerte più interessanti.
Unicredit, per esempio, offre prestiti per ristrutturazione per una somma pari all’ 80% dell’importo dei lavori (comunque nel limite del 50% del valore dell’immobile) e con la possibilità di scegliere tra tasso fisso o variabile. La durata del prestito va da 5 a 25 anni ed è regolato da rimborsi mensili. L’importo minimo è fissato in 30.000 euro e l’immobile viene utilizzato a garanzia della restituzione della somma concessa. La determinazione del tasso di interesse è un Euribor a tre mesi con possibili maggiorazioni dello spread in base alle caratteristiche del cliente. Bisogna comunque sostenere altre spese, di natura non bancaria, come la perizia dell’immobile e le spese notarili. Anche l’assicurazione incendio/scoppio sull’immobile è obbligatoria ed è oggetto di garanzia ipotecaria. L’estinzione anticipata, sia parziale che totale, è sempre possibile e non comporta nessun onere. La variabilità del panorama finanziario, naturalmente, impone cautela nel dire quali saranno i tassi effettivamente applicati ma è possibile chiedere alla banca un preventivo per capire a che genere di debito si andrà incontro.
Anche BNL offre varie opportunità per richiedere un Prestito Ristrutturazione. La Banca Nazionale del Lavoro concede mutui per un importo complessivo pari all’80% del valore dell’immobile e può prevedere un tempo di rimborso fino a 40 anni. Anche nel caso di BNL si può scegliere tra tasso fisso o variabile. Comunque l’idea portante dei prodotti offerti è quella di una rata equiparabile a un affitto, non a caso uno dei prodotti di punta di questa banca, si chiama proprio Mutuo Affitto. Questo genere di mutuo è a tasso fisso con rate di rimborso crescenti, particolarmente indicato per chi vuol partire con rate poco impegnative e, appunto, farle crescere nel tempo. Dello stesso genere anche quello a tasso variabile, che però prevede un piano di rimborso con incrementi quinquennali.
I più consigliabili sono quello a rate iniziali leggere, che permette di partire con rate di piccoli importi che man mado vanno ad aumentare nel tempo, e quella rate flessibili che permette di scegliere secondo le proprie esigenze in quali modalità rimborsare l’ istituto di credito.
La banca Monte Paschi di Siena offre anch’essa una vasta gamma di soluzioni tra cui anche quella dedicata alle giovani coppie. Come per le banche citate in precedenza, MPS offre l’ opportunità di scegliere tra un tasso fisso o variabile ma il prodotto indicato per esigenze di ristrutturazione si chiama Tuttofare Casa. I vincoli imposti da questo genere di prestito sono due: la somma richiesta, che non può essere superiore a 60.000 euro; i tempi di restituzione, che non possono superare i 10 anni. Il finanziamento oltre che per ristrutturazioni ordinarie è richiedibile anche per lavorazioni straordinarie.
Il finanziamento per ristrutturazione prevede la presentazione – oltre che della normale documentazione per accedere al credito – delle fatture relative al lavoro realizzato o, comunque, il preventivo in fase di definizione del credito.
A questi documenti vanno ad aggiungersi quelli relativi alle autorizzazioni per l’ esecuzione, il documento d’ identità del richiedente e, naturalmente, la certificazione del reddito, documentata con l’ausilio di busta paga, cud o dichiarazione dei redditi.
Di solito il Prestito per la ristrutturazione è più conveniente rispetto al prestito personale, soprattutto quando l’ importo supera la cifra di 30 mila euro ma, attualmente, l’indirizzo condiviso dagli istituti di credito, è quello di farlo rientrare in offerte più generiche, quindi soggette a trattamenti più vicini alla forma del prestito personale che a quella del mutuo per acquisto abitazione. E’ evidente che questo genere di prodotto è offerto da molte altre banche e che i tre esempi riportati hanno il solo scopo di chiarire alcune differenze di base, sia relativamente alle forme di restituzione che alle cifre accordate. Queste ultime, infatti, variano a seconda che la banca accordi il prestito con un valore percentuale definito sulla somma necessaria ai lavori o, come si è visto, sul valore dell’immobile. E’ chiaro che in questo secondo caso si può aspirare ad ottenere una somma più consistente proprio perchè determinata non già dalla quota riportata in preventivo ma dalla perizia di valutazione dell’immobile.
Un’altra cosa importante e non marginale, è il fatto che iprestiti destinati alle ristrutturazioni godono di alcyne agevolazioni fiscali. Ad oggi, per, esempio, sussiste l’applicazione dell’IVA al 10% invece che al 20. Questo nel caso si tratti di un’abitazione privata; inoltre, se si tratta di prima casa, gli interessi sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi.