Carta Verde American Express – Caratteristiche

In questa guida spieghiamo quali sono le caratteristiche della Carta Verde American Express.

Carta Verde è la carta di credito proposta da American Express per rendere più semplici gli acquisti che vengono effettuati giornalmente. Si tratta di una carta di credito che si caratterizza per il canone basso e che offre numerose promozioni.

Andando più nel dettaglio, Carta Verde American Express presenta un canone annuo di 75 euro, ma il primo anno risulta essere completamente gratis. Risulta essere inoltre importante sapere che titolare ha la possibilità di richiedere una seconda carta, pagando 10 euro all’anno.

I vantaggi per i possessori di una Carta Verde American Express risultano essere numerosi e comprendono servizi l’acccesso a servizi per il tempo libero, sconti e offerte speciali.

Da segnalare, poi, che per ogni euro speso con la carta si ottiene 1 punto per la raccolta Mermbership Reward. Tramite questo programma risulta essere possibile riscattare buoni acquisto che possono essere spesi in negozio o in rete in vari punti vendita.

Nel caso in cui si presenti una mancanza di fondi, i clienti American Express hanno la possibilità fare affidamento al servizio Express Cash, tramite il quale è possibile ritirare contanti in uno dei numerosi sportelli bancomat abilitati al servizio.

In caso di necessità, il titolare di Carta Verde ha la possibilità richiedere assistenza al servizio clienti American Express. Per conoscere i vari strumenti che è possibile utilizzare per contattare l’azienda, è possibile vedere questa guida sul servizio clienti American Express su Numeriassistenzaclienti.net. Risulta  essere inoltre possibile ricordare che attraverso il servizio Alert è possibile verificare in qualsiasi momento l’estratto conto della carta, gli ultimi movimenti e il saldo punti.

Per richiedere la carta bisogna essere maggiorenni, avere la residenza in Italia ed essere intestatari di un conto corrente. American Express, per il rilascio della carta di credito, richiede anche un limite minimo di reddito pari a 11.000 euro lordi annui.

Si tratta quindi di un prodotto interessante.

Come Funziona l’Investimento Momentum

Gli investitori momentum acquistano azioni che salgono rapidamente di prezzo, nella speranza che questo attirerà altri investitori. La chiave è però riconoscere il momento in cui uscire dall’investimento
Immaginate una palla di neve che rotola, giù, da una montagna: come scende, raccoglie altra neve che la fa muovere più velocemente e a sua volta la porta a raccogliere più neve e a muoversi ancora più velocemente.

Questa è la strategia alla base dell’investimento momentum – acquistare azioni che salgono rapidamente di prezzo, nella speranza che questo attirerà altri investitori, che faranno alzare molto il prezzo.

Richard Driehaus è uno dei campioni dell’investimento momentum, che favorisce aziende con forte crescita degli utili e del prezzo dell’azione. Non è forse un nome conosciuto come Warren Buffett, ma la sua società la Driehaus Capital Management di Chicago è uno dei gestori in piccole medie aziende più importanti e il suo successo lo ha portato a essere nominato nel Barron’s All Certury Team, un gruppo di 25 gestori di fondi che include luminari dell’investimento come Peter Lynch e John Templeton.

Questo articolo si basa sulla strategia momentum di Richard Dreihaus, che viene presentata nel libro “Investment Gurus” (di cui troverete una recensione nella sezione biblioteca di Finanza personale).

L’approccio momentum

Richard Driehaus enfatizza un approccio disciplinato che focalizza l’attenzione su piccole e medie imprese (PMI) con crescita forte e sostenuta degli utili che hanno avuto “sorprese negli utili” significative. Se gli utili di un’azienda stanno stagnando, quell’azienda viene eliminata. Idealmente, dovreste sempre cercare tassi di crescita degli utili in continuo miglioramento.

Driehaus usa le sorprese positive sugli utili come “catalizzatore”. Una sorpresa sugli utili ha luogo quando un’azienda annuncia utili diversi da quelli che sono stati stimati dagli analisti per quel periodo. Quando gli utili reali sono superiori alle stime di consenso si tratta naturalmente di una sorpresa positiva, una sorpresa negativa sugli utili si ha quando gli utili annunciati sono inferiori alle stime di consenso.

Un altro fattore è il range delle stime sugli utili – una sorpresa per un’azienda con un range più limitato di stime tende ad avere un impatto maggiore rispetto a una sorpresa per un’aziendale cui stime hanno una dispersione maggiore. In generale, le sorprese positive sugli utili tendono ad avere un impatto positivo sui prezzi delle azioni.

Un’altra chiave di selezione è di riconoscere quando il momentum inizia a perdere la sua forza propulsiva, quando i venditori iniziano ad essere in numero maggiore degli acquirenti. Quindi, gli investitori devono monitorare le aziende per conto loro, esattamente come il mercato, e quindi è una strategia che ha senso per chi ha intenzione di tenere costantemente il polso delle azioni.

Driehaus avverte gli investitori di stare attenti a eventi come gli annunci sugli utili o ai warning, o alle revisioni delle stime sugli utili – qualsiasi cosa insomma che potrebbe essere un primo segnale del rallentamento di un trend al rialzo o di una mancanza di propellente per spingere ulteriormente il prezzo verso l’alto. Inoltre gli investitori dovrebbero seguire sia la direzione del settore, nel quale l’azienda opera, sia l’ambiente di mercato più in generale, dato che entrambi potrebbero influenzare il proprio portafoglio.

Strategie di Portafoglio per Investitori

O’Shaughnessy sostiene che gli investitori non devono per forza scegliere tra la crescita e il valore, ma piuttosto che dovrebbero investire usando entrambe le tecniche che di fatto sono complementari
Quindi un investitore può investire al meglio diversificando i titoli in portafoglio tra questi due stili: una parte cercando il valore tra le azioni leader del mercato e l’altra cercando la crescita tra aziende con un basso rapporto prezzo fatturato e un alto momentum del prezzo. La parte “valore” ridurrebbe così la volatilità generata dai titoli “crescita”. Gli investitori tolleranti al rischio dovrebbero dividere i titoli al 50% tra una strategia e l’altra mentre è chi meno propenso al rischio dovrebbe scegliere più titoli usando la strategia orientata al valore.

O’Shaughnessy non suggerisce delle regole specifiche per determinare la grandezza del portafoglio o su quando vendere un’azione. Ma scoraggia dal continuare a movimentare il portafoglio.

Un investitore che decide di usare questa strategia dovrebbe:

riequilibrare il portafoglio ogni anno, eliminando i titoli che non soddisfano più i criteri iniziali e sostituendo con nuovi titoli che si dimostrano interessanti e passano la selezione basata su questi criteri;
ogni portafoglio si compone di circa 50 titoli. Perché? Secondo alcuni studi è necessario un minimo di 16 titoli in diversi settori per avere una diversificazione adeguata. Quindi un investitore che vuole unire le due strategie, dovrebbe avere in portafoglio almeno 32 titoli differenti.

Conclusioni

Lo studio fatto da O’Shaughnessy porta a una strategia utile a chiunque voglia scegliere da solo, senza intermediari, i titoli da mettere in portafoglio. Secondo O’Shaughnessy l’unico modo per battere veramente il mercato è quello di essere disciplinati e di essere il più distaccati possibile, senza farsi influenzare dalle emozioni.

Gli investitori dovrebbero farsi guidare al concetto taoista del Wu Wei: fate che le cose accadano come ci si aspetta che dovrebbero accadere. Tradotto in termini borsistici significa

Scegliete una buona strategia, capitene la natura, e fatela lavorare. Non cercate di cambiarla in un secondo momento. Non abbandonate quella strategia perché non registrate nel breve periodo, grandi risultati. Tenete lontano dal vostro io da qualsiasi tipo di decisione. Non rendete difficile quello che non lo è. E soprattutto siate sempre coerenti.

Mutuo Risparmio di CheBanca – Caratteristiche

Comprare casa è una delle più importanti avventure che coinvolgono una giovane coppia dal punto di vista economico. Per questo motivo, è normale essere aiutati dalle proprie famiglie d’origine, dai parenti più stretti e dagli amici davvero cari, in modo da riuscire a coronare il proprio sogno.

Le proposte sul mercato sono numerose e differenti, sotto tanti punti di vista, che sicuramente si potrà trovare quella più adatta alle nostre esigenze. Di sicuro, ciascuno spera in una rata leggera e in tassi di interesse contenuti, ma i metodi per ottenere ciò sono vari e la creatività delle banche, a volte, non conosce confini.

Come nel caso di CheBanca con la sua proposta Mutuo Risparmio, un modo nuovo per abbassare la rata del finanziamento. Tutto dipende dal livello del credito disponibile sul proprio conto corrente messo in opera presso Che Banca, visto che maggiore saranno i risparmi sul conto corrente minore sarà l’importo da corrispondere. E non soltanto per quanto riguarda i propri risparmi. Infatti, è possibile anche collegare i conti corrente o tascabile Che Banca di parenti e amici al proprio mutuo, in modo tale che tutti insieme offriranno il proprio contributo a ridurre la rata.

Va ricordato, ad ogni modo, che tali soldi sono sempre disponibili, senza alcun vincolo né in termini di tempo né di cifra. Inoltre, è anche possibile approfittare del rendimento dei propri risparmi grazie alle offerte elaborate per i conti deposito, operando in totale sicurezza e con garanzie di rendimenti tra i più elevati del mercato.

Conto Corrente a Canone Zero – Cosa Bisogna Sapere

Per la scelta di un conto corrente di una banca, rispetto ad un’altra, è preferibile non farsi letteralmente “abbagliare” dalle proposte di conti correnti a canone zero, che a prima vista danno l’idea che possiamo depositare i nostri soldi e fare operazioni tutto l’anno senza spendere un euro. Prima di scegliere il conto, infatti, occorre prima tenere bene a mente le operazioni bancarie più comuni di cui abbiamo bisogno e che effettuiamo di frequente con il conto; queste, infatti, da banca a banca hanno costi diversi, in quanto possono rientrare nella categoria dei costi variabili, mentre il canone o costo fisso è quello che ogni mese, se previsto, andiamo a pagare indipendentemente dal numero di operazioni che facciamo, e che include nel prezzo un certo numero di servizi.

Di conseguenza, supponiamo di prendere in considerazione la “Banca 1” che ci offre un conto corrente a canone zero ed un costo di un euro per ogni bonifico effettuato online; la “Banca 2”, invece, ci offre un conto corrente a canone mensile di un euro e costo per ogni singolo bonifico online pari a 0,5 euro. A questo punto, se il correntista mediamente effettua un bonifico al mese, e supponendo per assurdo, per semplificare il confronto, che tutte le altre operazioni bancarie siano gratuite, il conto della “Banca 1”, escludendo le spese per i bolli trimestrali dovuti per Legge, e che comunque pari sono per entrambi gli istituti, ci costa 12 euro contro i 18 euro della “Banca 2”. Ma se di bonifici in media ogni mese ne facciamo tre, la situazione si ribalta: il conto della “Banca 1” a fine anno ci costa 36 euro, mentre quello della “Banca 2” ci costa 30 euro. Dulcis in fundo, quindi, non preoccupiamoci del costo del canone fisso del conto corrente, ma delle operazioni incluse in questo canone; e controlliamo sempre quali siano i costi di tutte le altre operazioni e di tutti gli altri servizi non inclusi nel costo fisso.