Per la scelta di un conto corrente di una banca, rispetto ad un’altra, è preferibile non farsi letteralmente “abbagliare” dalle proposte di conti correnti a canone zero, che a prima vista danno l’idea che possiamo depositare i nostri soldi e fare operazioni tutto l’anno senza spendere un euro. Prima di scegliere il conto, infatti, occorre prima tenere bene a mente le operazioni bancarie più comuni di cui abbiamo bisogno e che effettuiamo di frequente con il conto; queste, infatti, da banca a banca hanno costi diversi, in quanto possono rientrare nella categoria dei costi variabili, mentre il canone o costo fisso è quello che ogni mese, se previsto, andiamo a pagare indipendentemente dal numero di operazioni che facciamo, e che include nel prezzo un certo numero di servizi.
Di conseguenza, supponiamo di prendere in considerazione la “Banca 1” che ci offre un conto corrente a canone zero ed un costo di un euro per ogni bonifico effettuato online; la “Banca 2”, invece, ci offre un conto corrente a canone mensile di un euro e costo per ogni singolo bonifico online pari a 0,5 euro. A questo punto, se il correntista mediamente effettua un bonifico al mese, e supponendo per assurdo, per semplificare il confronto, che tutte le altre operazioni bancarie siano gratuite, il conto della “Banca 1”, escludendo le spese per i bolli trimestrali dovuti per Legge, e che comunque pari sono per entrambi gli istituti, ci costa 12 euro contro i 18 euro della “Banca 2”. Ma se di bonifici in media ogni mese ne facciamo tre, la situazione si ribalta: il conto della “Banca 1” a fine anno ci costa 36 euro, mentre quello della “Banca 2” ci costa 30 euro. Dulcis in fundo, quindi, non preoccupiamoci del costo del canone fisso del conto corrente, ma delle operazioni incluse in questo canone; e controlliamo sempre quali siano i costi di tutte le altre operazioni e di tutti gli altri servizi non inclusi nel costo fisso.