Carta di Credito e Carta di Debito – Differenze

Quanto confusione sull’argomento, molti credono che siano la stessa cosa. A guardarle sono uguali, plastificate e con il logo di un istituto finanziario. Hanno un chip, si utilizzano allo stesso modo, e vengono accettate dallo stesso circuito. Entrambe offrono dei vantaggi, e la scelte tra le due dipende dalle singole esigenze.
Ma allora quali sono le differenze?

La principale differenza tra una carta di credito ed una carta di debito è la modalità con cui viene prelevato il denaro dal tuo conto, come e quando avviene l’addebito.

Quando utilizziamo una carta di debito facciamo un pagamento in contanti, ma elettronico. L’addebito sul conto avviene immediatamente, senza che noi entriamo in contatto con soldi contanti.
Vediamola così, con la carta di debito è come avere soldi contanti ridotti ad un supporto plastificato.

Se parliamo di circuito Pagobancomat parliamo di pagamenti con carta di debito. Così anche per i circuito Cirrus/Maestro (che si appoggia al circuito Cirrus, un network interbancario internazionale), Postamat (il circuito postale), Mastercard, Visa, Visa Electron. Sono questi i principali circuiti.

La carta di credito è diversa per il fatto che l’addebito non avviene subito, ma il mese successivo o oltre. Pagando con carta di credito ottieni un prestito momentaneo della banca, che anticipa la somma.
Un vantaggio della carta di credito è la possibilità di pagare per un ammontare totale mensile che superi le nostre disponibilità. In questo caso cè un limite di prelievo (credito) mensile che generalmente si aggira sulle 1.000-1.500 €, ed è una cifra che si può accordare con chi rilascia la carta. Qualora spendessimo per un ammontare che va oltre quello che abbiamo sul conto, dovremmo assolutamente depositare la somma spesa in più entro la fine del mese successivo.

I principali circuiti delle carte di credito sono Visa, American Express, MasterCard, Dinners Club.

Un’altra differenza sta nel fatto che l’utilizzo della carta di debito richiede sempre la digitazione del codice unico PIN, mentre pagando con carta di credito è sufficiente una firma.

Come Risparmiare sul Riscaldamento

In questa guida spieghiamo come risparmiare sul riscaldamento.

Sfiata i termosifoni
Prima dell’accensione invernale dei termosifoni ricordati di sfiatarli così l’aria rimasta all’interno uscirà permettendo all’acqua di scorrere completamente al loro interno. Eliminare l’aria evita di avere delle parti che rimangono fredde.

Revisiona la caldaia
Ricordati di revisionare la caldaia ogni 2 o 4 anni, oltre che un obbligo di legge è anche uno strumento per risparmiare. Una caldaia più efficiente permette di avere una miglior resa e un maggiore risparmio nei consumi.

Non coprire i termosifoni
Evita di coprire i termosifoni con oggetti o tende, il calore non riuscirebbe a diffondersi correttamente impedendo di raggiungere la temperatura corretta e obbligando la caldaia ad un continuo lavoro e quindi spreco.

Usa il timer
Installa dei termostati con timer, in questo modo potrai scegliere in quali ore entrerà in funzione la caldaia evitando che venga inutilmente prodotto calore quando non sei in casa durante il giorno o per periodi lunghi.

Spegni il riscaldamento di sera
Spegni il riscaldamento di notte: la sera fai in modo che entri in funzione il timer staccando il riscaldamento che sarebbe totalmente sprecato durante la notte.

Evita l’effetto tropici
Non esagerare con le temperature, evita l’effetto tropici che ritroviamo sempre nei negozi, la temperatura in casa potrebbe tranquillamente stare intorno ai 19 gradi. Questi sono i gradi perfetti per stare bene e strategici visto che un solo grado in più aumenterebbe abbastanza i consumi.

Usa il caminetto
Se hai un camino in casa comincia ad usarlo. Avere a che fare con questo sistema di riscaldamento implica forza di volontà che non abbiamo mai, ma se hai questo mezzo tanto vale utilizzarlo. La legna di per sé non è molto costosa e il caminetto riscalda moltissimo, perchè non approfittarne.

Verifica i serramenti
Verifica che i tuoi serramenti siano isolanti e non ci siano spifferi. Se ti è possibile installa i doppi vetri in tutte le finestre così il calore rimarrà maggiormente all’interno della casa.

Riqualificazione energetica
Un lavoro di questo tipo rientra in quella che un recente decreto chiama di riqualificazione energetica. Potresti riuscire a detrarre del 55% le spese sostenute per questo genere di interventi. Per ogni dubbio sul sito dell’Agenzia delle Entrate trovi una guida utile.

Chiudi le finestre
Fai attenzione ai ricambi d’aria, la mattina siamo tutti abituati a spalancare le finestre per riciclare l’aria. In inverno è meglio farlo per molto meno tempo e soprattutto evitando di spalancare tutte le finestre di tutte le stanze.

Se sei in casa nelle ore pomeridiane, considerate le più calde, approfitta di quel momento per aprirle, ovviamente lo stretto necessario.

Distinto, soprattutto quando arriviamo da fuori, saremmo tutti tentati dallavere in casa un clima quasi estivo ma il costo della bolletta sarebbe quasi folle. Applicare anche tutti i consigli per risparmiare sul riscaldamento non è affatto un sacrificio e in più aiuta anche ad inquinare meno.

Cosa Sono le Carte di Credito Revolving

Sappiamo tutti cosa sia una carta di credito, ma a volte incontriamo dei termini facenti parte del gergo del banking di cui ignoriamo il significato.

Il mondo bancario e finanziario sono noiosi per molti, ma dato che sono proprio questi settori a gestire il nostro denaro, allora concorderai se dico che vale la pena di fare sempre uno sforzo.

Un carta di credito revolving è una banalissima carta di credito, ma con ulteriori vantaggi e flessibilità. Una carta revolving da la possibilità di ottenere un prestito, permettendo a chi la possiede di spendere dei soldi indipendentemente dalla disponibilità sul conto. Il debito può essere estinto in rate. Il pagamento rateizzato avviene con delle rate mensili con un importo minimo che generalmente è il 5 % dell’intero debito. Il titolare della carta può scegliere di variare l’importo della rata, l’importante è che sia sopra il minimo suddetto. C’è la possibilità di restituire l’importo in un’unica soluzione, senza pagare nessun interesse.
Trattandosi di un vero e proprio prestito, ovviamente si pagano degli interessi.

Nel caso in cui il saldo del conto corrente in negativo superi il fido (massimo prestito concesso) accordato con la banca, si ha una spesa in più, una commissione di massimo scoperto.

Le carte revolving, le carte con il finaziamento incorporato, si stanno diffondendo sempre più in Italia, nonostante gli elevati costi di gestione.

Come Lavorare in Rete

Sono i wwworkers, e in Italia sono sempre più numerosi: partita e iva e un computer, questi ragazzi offrono servizi online, e spesso abbandonano i loro lavori per dedicarsi a queste attività.

Si chiamano wwworkers, e sono lo specchio della nuova realtà lavorativa italiana. In un periodo di crisi globale, molti decidono di affidare i loro guadagni alla rete. Ma c’è anche chi decide di abbandonare il proprio posto, precario o indeterminato che sia, per seguire le sue passioni e dedicarsi alle attività online.

Da pochi anni il fenomeno ha cominciato a prendere piede in Italia, diffondendosi a macchia d’olio. E ora gli italiani sono al primo posto nell’utilizzo delle risorse del web per guadagnare, assieme a statunitensi e cinesi. E molto più avanti di popoli tecnologicamente all’avanguardia come tedeschi e giapponesi.

Questo è un tipico esempio dell’inventiva e dell’innovazione made in Italy, non è il know how tecnologico a fare la differenza, ma l’idea. Per una volta i nostri cervelli non migrano all’estero, ma rimangano in Italia, radicalmente legati al proprio territorio. Che poi è un principio fondamentale per sviluppare le proprie attività web.

Sono molte le attività svolte: dalla semplice compravendita eBay, all’offerta di servizi di vario genere, quale lavanderia, vendita di prodotti gastronomici locali. Tutto esclusivamente online, con servizio o consegna a domicilio. Basta aprire una partita iva.

Certo, l’Italia non è l’America. La new economy lì crea guadagni ingenti e costituisce imperi. L’Italia invece resta sempre il paese della piccola imprenditoria locale. Così i wwworkers guadagnano, in maniera anche discreta per poter vivere, ma avendo sempre alle spalle parenti e amici pronti a dargli una mano alla bisogna. Le previsioni sono che negli anni a venire si moltiplicheranno e si imporranno sul mercato, ma non c’è chi sfonderà. Rimane comunque la soddisfazione di lavorare per sé stessi e non sottostare a nessun padrone.

Come Diventare Agente di Commercio

Nell’epoca attuale, la figura professionale maggiormente ricercata nel mercato del lavoro è l’Agente di Commercio.

Il suo compito, particolarmente fondamentale per la crescita economica di un’azienda, è quello di mediare fra l’azienda per la quale lavora e le società di distribuzione: deve, infatti, visitare le imprese commerciali per presentare prodotti o servizi per conto dell’azienda per cui lavora, dovrà anche ricevere gli ordini d’acquisto e controllare che vengano consegnati nei tempi e nei modi concordati.

Nel nostro Paese, gli agenti di commercio possono essere classificati secondo tue categorie:

Agenti Monomandatari, rappresentano una sola azienda e hanno un solo mandato di agenzia;
Agenti Plurimandatari, hanno un mandato di agenzia da parte di più aziende.

Ma come si diventa Agente di Commercio?

Per esercitare la professione di Agente di Commercio bisogna iscriversi in un apposito Ruolo tenuto dalle Camere di Commercio e per potersi iscrivere è necessario possedere determinati requisiti.

Il contratto di agenzia può essere a tempo determinato o a tempo indeterminato. Nel secondo caso l’agente di commercio può dare le dimissioni, rispettando i tempi previsti dalla legge, come spiegato nella guida presente in questa pagina.

Requisiti Generali

Cittadinanza Italiana o cittadinanza di un’altro stato membro della comunità europea ma residenti in Italia
godere dell’esercizio dei diritti civili
non essere interdetto o inabilitato, fallito, condannato per delitti contro la pubblica amministrazione o condannato per reati gravi
aver assolto gli impegni relativi alla scuola dell’obbligo ed averne conseguito il titolo
non svolgere attività in qualità di dipendente
non svolgere attività per la quale è prevista l’iscrizione nel ruolo dei mediatori

Requisiti professionali (possedere uno dei seguenti)

Avere conseguito un diploma presso un Istituto Tecnico Commerciale
Avere conseguito una laurea presso una facoltà di Economia e Commercio
Avere esercitato per un periodo di due anni l’attività di venditore piazzista
Avere esercitato per un periodo di due anni l’attività di addetto alle vendite in una impresa commerciale
Avere sostenuto un esame di abilitazione presso un ente accreditato dalla Regione di appartenenza
I passi successivi sono:

iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio e apertura della Partita Iva
iscrizione all’INPS e alla fondazione ENASARCO (Istituto previdenziale degli agenti di commercio).