Il climatologo a differenza del meteorologo, può essere considerato l’archeologo dei sistemi climatici, mentre la meteorologi studia i cambiamenti atmosferici e i sistemi climatici nel breve periodo.
Bisogna dunque subito sfatare un luogo comune che caratterizza questa professione: climatologia e meteorologia sono delle vere e proprie discipline scientifiche basate su metodologie oggettive e parametri verificati.
Il climatologo si occupa, dunque, del clima: lo studia, ne analizza le caratteristiche e le modifiche nell’arco di un lungo periodo. Lavorare come climatologo significa dunque formarsi adeguatamente al fine di acquisire tutte le competenze scientifiche necessarie.
La climatologia è una scienza che si nutre di mille anime per cui per diventare climatologi bisogna avere un approccio multidisciplinare. Si nutre dell’apporto di discipline come l’astrofisica, ecologia, chimica, geologia, vulcanologia. Si tratta, inoltre, di una professione che pur richiedendo un’ottima formazione ed un alto grado di specializzazione, non è riconosciuta dallo Stato Italiano.
Lavorare come climatologo significa dunque studiare le variazioni climatiche nel corso del tempo e capire come si evoluto il clima nell’arco dei millenni; quali sono i cambiamenti che lo hanno caratterizzato e quali i problemi legati ad esso.
Deve dunque conoscere la stratificazione dell’atmosfera, circolazione delle masse e le interazioni tra atmosfera e continenti.
Risulta essere opportuno seguire un percorso universitario specifico quale, corso di laurea in Fisica dell’Atmosfera e Meteorologia, corso di laurea in Scienze nautiche e aeronautiche con indirizzo Meteorologia e ocenografia, corso di laurea in Fisica.