Per i laureati in Giurisprudenza in cerca di occupazione si è aperto di recente un nuovo sbocco professionale che suscita molto interesse. A seguito della riforma apportata con il decreto legislativo n 28 del marzo 2010 è stata infatti introdotta la figura del conciliatore o mediatore civile. Come si acquisisce il titolo per svolgere questa attività e in cosa consiste esattamente?
Andiamo in ordine temporale, partendo dai requisiti necessari: occorre una laurea in materia giuridica o economica.
Occorre inoltre frequentare un corso serio per conciliatore: l’offerta è molto varia quindi è consigliabile consultare bene le varie garanzie prima di scegliere.
Risulta essere fondamentale guardare non solo al prezzo ma soprattutto che l’ente che organizza il corso sia fra quelli riconosciuti dal Ministero della giustizia e sia quindi accreditato. Risulta essere possibile consultare l’elenco degli enti riconosciuti direttamente dal sito del ministero della giustizia: oltre ai nomi sono presenti tutti i dettagli per contattare l’istituto. Scegliere un ente qualificato assicura il rispetto delle ore minime del corso oltre all’assistenza di personale qualificato. Se lente erogatore del corso è anche ente di conciliazione è un ulteriore punto di vantaggio. Solitamente ci si può iscrivere al corso scelto anche online pagando con bonifico.
Finito il corso, con obbligo di frequenza, bisognerà sostenere un esame e iscriversi all’albo di un ente di conciliazione. Per iscriversi bisogna pagare l’importo per l’iscrizione. Una volta accettata la richiesta di iscrizione si può esercitare.