Tenere stretti gli stop, senza lasciarsi intimorire dai movimenti erratici dei mercati né dalle piccole perdite. L’importante è riuscire a identificare e a sfruttare correttamente, possibilmente con la tecnica del pyramiding, un movimento di diversi punti
Kevin Haggerty ha al suo attivo una lunga carriera sul difficile fronte dell’investimento, che gli ha dato una notorietà consolidata nel settore del trading a breve termine.
Gli stop, a suo giudizio, sono baluardi estremi di protezione del capitale, ma se il mercato dà segni rapidi, chiari e inequivocabili che l’investimento non è stato felice, allora è inutile aspettare: la scelta migliore è chiudere subito la posizione e concentrarsi su altre opportunità.
A parte il fatto che nel day trading tutte le posizioni vanno liquidate in chiusura di sessione, gli stop devono essere comunque molto stretti: con stop di un quarto di punto, può essere infatti molto interessante riuscire ad ottenere ripetuti guadagni di mezzo punto o poco di più.
Haggerty è consapevole che gli stop molto stretti proteggono il capitale ma sono sottoposti ai movimenti erratici dei mercati e al cosiddetto rumore di fondo dell’attività finanziaria (noise), spesso provocati da notizie o da rumor diffusi da giornali e televisioni.
Non bisogna lasciarsi spaventare troppo dalle piccole perdite, afferma Kevin, ogni volta che si apre una posizione si corre un rischio, ma prima o poi si riesce a identificare e sfruttare correttamente un movimento di diversi punti. Comunque non si possono accettare perdite giornaliere di diversi punti.
Haggerty sostiene che operando con successo nel 40% dei casi e venendo ovviamente stoppati dal rigore del money management nel restante 60%, è comunque possibile ottenere delle performance straordinarie, semplicemente in base alla differente incidenza percentuale degli stop (molto stretti e comprensivi delle commissioni) e dei profitti.
Sconsiglia quindi ai neofiti di aprire prudenzialmente posizioni piccole con stop ampi, perché a suo parere si tratta di una strategia perdente. Raccomanda altresì di evitare accuratamente di intraprendere l’attività di day trading utilizzando un broker-on-line con cui non si riesce ad avere un accesso facile e diretto.
Naturalmente, è necessaria una certa professionalità nell’individuazione della tendenza del mercato o del singolo titolo. La fredda applicazione della metodologia tecnica, o peggio un atteggiamento random, non danno frutti: i trader che perdono un quarto di punto a ogni stop e registrano profitti di un quarto di punto (anche tenendo conto dei costi di commissione e dello slippage) vengono spazzati dal mercato in pochi giorni.
Quando una posizione si rivela profittevole, sarebbe opportuno incrementarla con la tecnica detta pyramiding, che non è purtroppo alla portata dei principianti. A questi ultimi, Haggerty consiglia di aprire direttamente la posizione completa, ipotizzando di avere a disposizione un range giornaliero in grado di assicurare una buona opportunità di guadagno.
Questi insegnamenti, a prima vista, potrebbero sembrare freddi e distaccati, certo a mille miglia dal facile e spavaldo ottimismo propinato da operatori non disinteressati. Ragionandoci su, sarà tuttavia possibile esordire sul difficile mercato del day trading senza commettere troppi passi falsi.