Come Diventare un Ottico

La professione dell’ottico non è una professione sanitaria ma rientra tra le “arti ausiliarie delle professioni sanitarie”.
Non si tratta quindi di un professionista sanitario che cura dei pazienti bensì di un professionista che si occupa dei mezzi correttivi dei difetti della vista che realizza e adatta su prescrizione del medico oculista; inoltre esegue trattamenti alle lenti e ne individua e corregge i difetti.
Può esercitare la sua attività in proprio come libero professionista, in aziende di strumentazione ottica o in laboratori di montaggio di lenti. Può operare anche all’interno di strutture sanitarie pubbliche o private in collaborazione con il medico oculista; come titolare di un negozio specializzato, o come lavoratore dipendente in un punto vendita di ottica, all’interno del quale commercializza ausili visivi (lenti, montature, lenti a contatto), di protezione dai raggi ultravioletti e apparecchiature scientifiche.

Per questa figura professionale l’aggiornamento professionale è fondamentale, deve costantemente adeguarsi alle nuove tecnologie, al rapido sviluppo nella produzione delle attrezzature, dei materiali, di strumentazioni sempre più sofisticate, seguire ricerche e studi a livello internazionale (gli ottici-optometristi e oculisti studiano ad esempio le conseguenze sull’occhio dell’uso sempre maggiore di schermi e visori che stanno sostituendo l’informazione cartacea).

In molti casi l’ottico esegue esami a clienti che riscontrano una diminuzione dell’acutezza visiva fornendo egli stesso lenti correttive, questa pratica non deve però sostituire la visita periodica dal medico oculista per verificare anche la salute dell’occhio (ed evidenziare eventuali patologie oftalmiche – ad esempio un problema della retina o, tramite l’esame del fondo oculare, anche problemi di salute generale).

Formazione
La formazione necessaria per diventare ottico può seguire diversi percorsi:
– conseguire il diploma di “Tecnico per i servizi socio-sanitari”, rilasciato da un Istituto Professionale – Settore servizi – Articolazione arti ausiliarie professioni sanitarie ottico. La durata è di 5 anni con al termine esame di Stato
oppure
– dopo il diploma secondario superiore, frequentare un corso biennale post-maturità abilitante alla professione;
– dopo il diploma secondario superiore, frequentare il corso di laurea di primo livello in Ottica e optometria presso le Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali (di alcune università italiane). La laurea non è considerata abilitante alla professione, per cui sarà successivamente necessario frequentare anche un corso per acquisire ulteriori competenze e riuscire a superare l’esame di abilitazione.

Per esercitare la professione di ottico occorre necessariamente essere in possesso di una specifica abilitazione professionale, che è possibile conseguire:
– al termine di un corso di studi quinquennale in un istituto professionale di Stato con indirizzo in ottica-optometria;
– frequentando specifiche scuole regionali, cui si accede dopo un biennio di scuola media superiore;
– frequentando specifici corsi biennali riconosciuti dalle Regioni, cui si accede con il diploma di maturità.

Un altro percorso formativo è costituito dal corso di studi universitari (laurea triennale). Le materie oggetto di esame sono: anatomofisiologia oculare, biologia, chimica, epidemiologia e biostatistica in optometria, farmacologia e tossicologia oculare, fisica ed applicazione dei laser, fisica sperimentale, fisiopatologia oculare e umana, igiene e sicurezza in optometria, laboratorio di fisica e di informatica, matematica, morfologia umana, ottica geometrica e oftalmica, ottica per la contattologia, ottica visuale, psicologia e psicofisica della visione, tecniche fisiche per l’optometria, strumenti ottici e struttura della materia.
Accesso alla professione
Per esercitare la professione di ottico è necessario conseguire la licenza di abilitazione.
Per gli Istituti professionali l’esame di abilitazione si svolge contemporaneamente a quello di maturità. Il candidato dovrà affrontare una prova pratica di laboratorio, il cui esito dovrà essere positivo pena la validità dell’esame; una prova scritta sulle materie caratterizzanti dell’ultimo anno; infine, una prova orale che comprende tutte le materie studiate nell’ultimo anno. Se risultato idoneo, si ottiene la licenza che consente l’esercizio della professione in qualità di dipendente presso studi di optometria e applicazione di lenti a contatto e presso negozi di ottica oppure in qualità di libero professionista.
La professione di optometrista è ancora priva di una regolamentazione giuridica, che ne definisca il profilo professionale e i relativi ambiti di lavoro.

Nell’Unione Europea
Per questa professione è in corso una rivisitazione dei percorsi formativi specifici per adeguarli a quelli di altri paesi europei. In Italia, ad esempio, l’optometria – scienza che deriva dall’ottica e che tende a perfezionare i metodi di studio dei difetti visivi e l’applicazione dei relativi rimedi – costituisce ancora una possibile fase del cursus formativo dell’ottico. All’estero, invece, la figura di ottico optometrista è in molti casi riconosciuta e il livello di formazione corrispondente è quello universitario.
I cittadini italiani che hanno conseguito un titolo professionale dell’area sanitaria in Italia e vogliono esercitare la professione in un altro paese comunitario devono presentare domanda di riconoscimento del titolo all’autorità competente del Paese estero.
Coloro che hanno conseguito all’estero un titolo professionale dell’area sanitaria e intendono esercitare la professione in Italia devono presentare al Ministero della Salute italiano una richiesta di riconoscimento del titolo, utilizzando gli appositi modelli scaricabili direttamente dalla pagina del sito del Ministero.