Spread e Conti Deposito

La salita dello spread tra i Titoli di Stato italiani, ovvero i Btp a 10 anni e i Bund tedeschi sempre con scadenza a 10 anni, viene percepito come un aspetto fortemente negativo, in quanto va a peggiorare il debito pubblico dello Stato a causa di maggiori costi di finanziamento.

Ma per quanto riguarda i risparmiatori, i conti deposito e ciò che interessa il loro rendimento, la salita dello spread è tutt’altro che negativa. Infatti c’è da considerare che le banche non applicano il tasso di interesse “ufficiale” ai conti deposito, ma sono condizionate da un lato dalle proprie necessità di liquidità e dall’altro dalle condizioni e livelli di rendimento collegati alle altre tipologie di investimento reperibili sul mercato.

Le difficoltà di liquidità spingono i tassi in salita per i conti deposito
Da alcuni anni le banche hanno grandi difficoltà di raccolta della liquidità sul mercato obbligazionario e ciò le ha spinte a ridare una maggiore attenzione ai conti deposito, che rappresentano da sempre una delle forme di raccolta di denaro tra le più usate e sicure.

La determinazione dei tassi di interesse viene modulata quindi sulla base delle proprie necessità, e ciò spiega sia il motivo per il quale le banche applicano dei tassi promozionali molto elevati in determinati periodi, e sia il perché c’è una grande disparità di offerta dei vari tassi di interesse sui conti deposito.

Spread e tassi sui conti deposito: quale il legame
I Titoli di Stato e l’andamento dei relativi rendimenti hanno da sempre costituito il parametro di riferimento usato alle banche per decidere il livello di rendimento da applicare ai propri strumenti finanziari.

Fondamentalmente vale il principio che per rendere il proprio strumento più allettante, questo deve creare un maggior vantaggio, che in caso di investimento si traduce ovviamente in un maggiore rendimento da garantire.

Quindi se lo spread tra Btp e Bund a 10 anni sale, il costo del finanziamento dello Stato Italiano sale, poiché deve pagare dei tassi di interesse maggiori per rendere i propri titoli di Stato appetibili agli investitori. Di conseguenza le banche, per convincere i risparmiatori a scegliere i propri strumenti (principalmente rappresentati dai conti deposito per la raccolta di nuova liquidità) si vedono costrette a migliorare la portata della propria offerta, proponendo dei tassi di interesse più elevati.

Generalmente questo processo interessa soprattutto i tassi legati ai conti deposito vincolati, che in situazioni di questo tipo dovrebbero essere preferiti rispetto a quelli liberi che invece beneficiano in modo marginale di queste politiche di variazione dei tassi.

Un occhio particolare va sempre dato anche ai tassi di interesse promozionali, che possono essere di due tipi: quelli riservati alla nuova clientela, e quelli riservati all’entrata di capitali freschi e che quindi si rivolgono anche a coloro che sono già clienti.

Conto Adesso – Opinioni e Caratteristiche

Coloro che desiderano un conto corrente completo a costo realmente pari a zero, possono trovare una valida alternativa in Conto Adesso, che in più, a differenza dei vari conti online che bilanciano l’assenza di costi fissi con la mancanza di una remunerazione delle eventuali giacenze, prevede l’accesso al conto deposito Crescideposito Più.

Questo infatti garantisce una remunerazione che va dallo 0,10% allo 0,35%, senza dover sostenere costi di gestione. Quindi da una parte troviamo la gratuità e dall’altro anche possibilità di remunerazione.

Con Conto Adesso è veramente facile tenere sotto controllo le spese, visto che la gestione del conto è sempre pari a zero, a patto che venga considerato un conto corrente online al 100% (quindi comunicazioni via web, bonifici tramite Nowbanking o phonebanking anche verso banche extra gruppo, prelievi su Atm di Cariparma, Cassa di Risparmio La spezia e Friuladria). In ogni caso la presenza dei servizi tramite phone banking, che mantengono sempre la gratuità, permettono un uso flessibile e sicuro anche a coloro che desiderano comunque interfacciarsi con un operatore.

Conclusioni
A differenza di quanto accade con la maggioranza dei conti correnti online, in cui se non si rimane fedeli al solo impiego dell’internet banking (vedi anche Browser internet banking) si finisce con il sostenere dei costi maggiori a quelli applicati a un conto corrente “ibrido”, il vero punto di forza qui è dettato proprio dall’ottimo servizio di phone banking, capace di rassicurare quanti non amano troppo il fai da te. Il tutto è reso sicuro, veloce e semplicissimo tramite i vari step di sicurezza e l’uso della firma digitale. Tutti aspetti che portano a un giudizio di reale convenienza per il Conto Adesso di Cariparma, abbinabile tra l’altro a numerosi altri prodotti di indiscussa qualità

Quanto Investire nel Forex

Uno dei quesiti fondamentali all’interno della formulazione della propria strategia di investimento è legata alla scelta di quanto investire sul Forex. Si tratta, in buona evidenza, di una scelta che non ha una risposta ottimale da fornire agli interlocutori, considerando che l’individuazione del quantitativo giusto su cui puntare dipende da una lunga serie di fattori tra cui, ad esempio, l’ampiezza del proprio patrimonio, la diversificazione del proprio portafoglio, e così via.

Naturalmente, quanto sopra non sta a significare che non si possa comunque cercare di compiere alcuni approfondimenti su tale materia, cercando magari di allontanarsi da alcuni dei più grandi errori che potrebbero compiersi durante la prima fase di avvicinamento all’investimento sui mercati valutari. Qualche esempio?

Mai rischiare troppo
Appare fin troppo chiaro anche a chi ha una minima dimestichezza con il Forex che effettuare un trading impiegando fin da subito una percentuale molto elevata del proprio capitale (20% o più) rappresenta un buon viatico per disaffezionarsi con rapidità al mondo del Forex: è infatti sufficiente incappare in una serie ristretta di risultati negativi per “bruciare” l’intero capitale destinato all’impiego sui mercati valutari. Di contro, una eventuale e fortunosa vincita, potrebbe aprire il pericoloso retropensiero che, in fondo, guadagnare sul Forex è molto semplice (con conseguente investimento ancora più significativo nel “turno” che seguirà”.

In realtà, il trader professionista opera sul Forex con una piccola parte del proprio patrimonio, su una singola operazione. Guai a pensare che “più si investe, più si vince”: il Forex è un mercato nel quale è possibile ottenere importanti vittorie anche con poche somme… dunque, perché rischiare inutilmente una parte ingente del proprio patrimonio?

Stabilito quanto precede, una piccola regola di buon comportamento prevede che non si debba mai investire più del 2-3% del capitale in qualsiasi operazione (meglio ancora se la percentuale di impiego è limitata all’1%). In altri termini, mettendo a disposizione degli investimenti sul Forex un capitale di 10 mila euro, significa che il taglio dell’operazione dovrebbe essere di 100 euro (1%) o 200 euro (2%).

Money management: meglio pensarci su
Riflettete attentamente su questo punto: si tratta di uno dei perni fondamentali del money management ma, purtroppo, anche uno di quelli meno proficuamente trattati. Investire con piccoli tagli vi permetterà di elaborare una piena strategia di medio lungo termine e, soprattutto, di porvi al riparo dalle sconfitte, anche in rapida sequenza.

Come Guadagnare con Opzioni Binarie 30 Secondi

Guadagnare con le opzioni binarie è certamente una realtà che sta coinvolgendo sempre di più un gran numero di investitori che in precedenza si dedicavano esclusivamente al trading tradizionale, ma le opzioni binarie non rappresentano solo ed esclusivamente un fenomeno che abbraccia chi ha già una certa esperienza di trading, infatti, moltissimi utenti si stanno avvicinando al trading in opzioni binarie, ottenendo in molti casi un successo davvero sbalorditivo.

Non sono pochi i casi in cui persone comuni, senza alcuna esperienza di trading, riescano, grazie alle informazioni reperibili online ed al materiale informativo presente all’interno dei siti dei broker di opzioni binarie, ad ottenere guadagni di rilevo. Tra le tipologie di opzioni binarie disponibili vi sono le opzioni binarie 30 secondi, un modo davvero nuovo e conveniente di sfruttare le oscillazioni del mercato!

Diamo un occhiata un po’ più da vicino a questa nuova tipologia di trading e cerchiamo di comprendere quale sia la strategia migliore per ottenere dei profitti.

Guadagnare con le opzioni binarie 30 secondi è possibile

Guadagnare con le opzioni binarie 30 secondi è possibile, anzi, non è nemmeno così complicato come si può pensare. Le opzioni binarie 30 secondi sono una tipologia di opzioni che consentono all’investitore di trarre profitto anche dai più piccoli movimenti di mercato e noi sappiamo che il mercato, soprattutto quello valutario, subisce oscillazioni continuamente, offrendo la possibilità di sfruttare anche questa tipologia di opzione binaria in modo conveniente.

I passi da seguire per poter guadagnare con le opzioni binarie 30 secondi sono 4.

SCELTA ASSET

la prima cosa che devi fare è scegliere l’asset, noi ti consigliamo di prendere in considerazione asset appartenenti al mercato forex in quanto risultano essere più volatili e, quindi, in grado di generare più opportunità di trading.

CAPITALE DA INVESTIRE
Nelle opzioni binarie 30 secondi non devi esagerare, si gioca sulla statistica e perciò la percentuale di capitale da mettere a rischio non deve superare il 3% del totale che hai a disposizione, ricorda che in 5 minuti puoi investire ben 10 volte, quindi, utilizzando una percentuale di capitele troppo elevata rischi di sostenere perdite alte senza avere la possibilità di poterle recuperare.

OSSERVIAMO GLI OSCILLATORI

Dobbiamo aprire una breve parentesi e parlare di un oscillatore che ha fatto la storia del trading: l’RSI. Questo oscillatore è composto da una media mobile che oscilla tra due valori:

Valore 80-70: è detto iper-comprato, solitamente quando la media mobile si trova su questo valore le quotazioni tendono a scendere.
Valore 30-20: è detto iper-venduto, solitamente, al contrario di quello che succede nel caso precedente, il valore delle quotazioni tende a salire.

Ne segue che quando l’oscillatore segna la quota 30-20 dobbiamo comprare opzioni binarie call, quando invece segna la quota 80-70 dobbiamo comprare opzioni binarie Put.

PREVISIONE

Probabilmente l’immagine non ti è molto chiara, ma andiamo subito a chiarire tutto in modo molto semplice.

Quello che vedi è un grafico che riporta l’andamento del tasso di cambio eur/chf, ossia, dell’euro/franco svizzero. L’oscillatore RSI (in basso) segna la fase di iper-comprato, quindi ci dice che il tasso di cambio sta per scendere. Ogni candela che vedi (in rosso ed in blu) rappresenta l’oscillazione avvenuta in 60 secondi.

L’oscillatore RSI ci dice che il tasso di cambio subirà una discesa, quindi, compriamo opzioni binarie Put con scadenza a 30 secondi sino a che la media mobile dell’oscillatore non arriva in fase di iper-comprato (quota 30).

Visto che ogni candela rappresenta l’oscillazione di 60 secondi, ad ogni candela corrispondono 2 investimenti, contiamo quindi quanti sono gli investimenti che hanno effettivamente portato un guadagno.

Candele 30 secondi rosse: 14

Ora contiamo invece quelle che hanno portato ad una perdita.

Candele 30 secondi blu: 6

Le opzioni binarie 30 secondi permettono di ottenere profitti del 67-70%, mentre una perdita vale il 100% del capitale investito. I conti da fare sono semplici.

Capitale totale 100€
Capitale investito per singola operazione 5€
Operazioni totali 20
Operazioni in profitto: 14 (46,90€)
Operazioni in perdita: 6 (-30€)
Totale guadagni: 16,90€

Molto interessante.

Strategia di Trading Vix Reversal – Come Funziona

Tra le strategie trading, desta interesse la strategia “Vix Reversal” che viene adottata utilizzato il cosiddetto “indice della paura”. Presenta aspetti innovativi, in quanto prende in considerazione solo i punti salienti della dinamica (inversione di rotta), senza porre attenzione ad alcun movimento anticipatore e/o laterale. Essendo molto semplice ed immediata, viene combinata con altri strumenti di analisi per aumentarne i segnali predittivi.

L’indice della paura “Vix”. Come si comporta?
Il benchmark di riferimento cambia a seconda del target ma sostanzialmente l’indice della paura Vix (Chicago Board Options Exchange Volatility Index) esprime la volatilità di quella parte del mercato, con un’importante differenza, data non tanto dal sottostante, quanto dalla peculiarità del mercato delle opzioni.

L’indice della paura Vix, utilizzato per alcune strategie trading, sembra così comportarsi:

– Trend in discesa del mercato: L’indice della paura sale.

– Trend in salita del mercato: L’indice della paura scende.

Tale indicazione deve servire, un po’ come per le opzioni binarie senza funzione di copertura ma dal ruolo speculativo, per prendere delle decisioni immediate (intervallo di riferimento temporale brevissimo). Il timeframe, ovvero il lasso temporale utilizzato graficamente, è, in questo caso, di alcuni minuti in una logica intra-day. Ciò non vuol dire che bisogna tralasciare ogni studio di medio/lungo termine (analisi del trend di posizione in un intervallo meno ravvicinato), dato che le cosiddette “mani forti” condizionano comunque e sempre il mercato del trading.

Vista così, tra le altre strategie trading, l’adozione di tale indicatore potrebbe sembrare una semplice tattica, più parziale rispetto al Macd trading, dato che non si occupa di anticipare il mercato.

In realtà, in questo caso, l’indice della paura, proprio perché abbinato alla peculiarità del mercato delle opzioni (facoltà di acquistare, facoltà di vendere) è maggiormente condizionato dalle aspettative future che dalle esperienze passate. La volatilità, pertanto, è di natura stocastica e non riflette meramente la storia passata (volatilità storica).

E’ da aggiungere, inoltre, che non bisogna porre sullo stesso piano la dinamica del sottostante con quella della opzioni. Quindi, il valore predittivo dell’indice della paura Vix potrebbe aumentare in presenza di presunte turbolenze del mercato (strategie trading, agganciate alla psicologia dell’investitore). Continui studi empirici sono condotti su questa tendenza dell’indice ad avere valori alti per trend fortemente ribassisti del mercato (e viceversa).

Strategie trading: La Strategia Vix Reversal in parole semplici
Il modello strategico applicato prevede la combinazione dell’indice della paura Vix con le medie mobili. Vengono considerati intervalli temporali (timeframe) di 5 e 15 minuti.

Il comportamento dell’investitore è il seguente:

– La media mobile più lenta viene incrociata da quella più veloce in salita: bisogna comprare, in quanto il trend è rialzista

– La media mobile più veloce incrocia dall’alto al basso quella più lenta: bisogna vendere

Ricordiamo, che le posizioni dell’investitore in gergo per le strategie trading possono essere:

– Long: Si intende comprare oggi per vendere domani ad un prezzo maggiore, in quanto ci si attende un aumento dei prezzi.

– Short: Si intende vendere (posizione scoperta) oggi per acquistare domani, in quanto ci si attende una riduzione dei prezzi

Tra le strategie trading, la strategia Vix Reversal viene adottata, in una logica intraday, mantenendo, sino alla conclusione del giorno in corso, sempre le posizioni aperte. Ciò significa che, se viene chiusa una strategia long, ne conseguirà l’apertura di una short, e viceversa.

Si tratta di strategie trading veloci, in quanto a fine giornata bisogna aver chiuso tutte le posizioni. Quindi, verrà impostato un filtro temporale che chiude in automatico tutte le posizioni aperte 5 minuti prima che il mercato chiuda.

Tale strategia manca di ogni segnale anticipatore. Di conseguenza, per completarla sono stati inseriti alcuni accorgimenti tecnici integrativi, tra cui profit target o stop loss.